Una settimana di teatro… o di gioco?
In apparenza forse… è stata una settimana di fatica ma anche di divertimento, di momenti di riflessione e di momenti di liberazione, di contrasti, in cui scene finte ed emozioni reali si mescolano. A condurre i giochi la maestrina che detta le regole, magistralmente interpretata da Mariasole Bannò, e l’attore irriverente che un po’ pungola e un po’ consola, realmente incarnato da Andrea Albertini, sotto la supervisione del paziente (e forse alla fine un po’ rassegnato!) regista Bruno Frusca.
Cinque giorni. Per trovare un’idea, scriverla, metterla in scena e rappresentarla davanti ad un pubblico vero. Incredibile come il tempo si dilati quando si è sotto pressione. Lo spettacolo è andato in scena al San Carlino davanti a 200 persone. Chi avrebbe mai scommesso che potessero farcela?
“Questa volta sono stati loro che hanno insegnato qualcosa a noi!”
“E’ la prima volta che i ragazzi sono così collaborativi e quelli di un gruppo aiutano gli altri gruppi”
“Hanno volato alto fin da subito, rappresentando valori”
Questi sono alcuni dei commenti che testimoniano che il CLab è formato da ragazzi straordinari, ed è una soddisfazione vederli tirare fuori il meglio di sè, fino a livelli a cui non erano consapevoli nemmeno loro. Non c’è competizione, ma collaborazione, non partecipazione, ma senso di appartenenza.
E ciò grazie anche all’esempio di chi guida questo percorso, Giovanna e Franco, in primis, aiutati da Mariasole e Silvia, tutti emozionati sul palco dagli omaggi inaspettati dei ragazzi: la realtà che si vive in questo percorso è fatta anche di affetto, stima e senso di appartenenza.
Grazie a Bruno per averci aperto la sua casa e il suo mondo, e alla compagnia la Betulla per averci dato la possibilità di vivere questa esperienza indimenticabile.